'Gli avvenimenti del 1973 avevano dimostrato l'instabilità della regione mediorientale'
Il petrolio e l'economia mondiale. La quadruplicazione dei prezzi innescata dall'embargo sul petrolio e l'assunzione da parte degli esportatori del controllo completo sui prezzi stessi comportò mutamenti massicci in tutti i settori dell'economia mondiale. Gli utili complessivi degli esportatori di greggio salirono dai 23 miliardi di dollari del 1972 ai 140 del 1977. Si costituirono cosi masse di denaro in eccesso e il timore che non si riuscisse a spenderlo preoccupò molto i banchieri e i responsabili economici: quelle centinaia di miliardi depositali in conti inattivi avrebbero potuto provocare contrazioni e disfunzioni nell'economia mondiale. Preoccupazione infondata. Gli esportatori, arricchitisi oltre ogni aspettativa, sì lanciarono in un intenso programma di spese: industrializzazione, infrastrutture, sussidi, servizi, necessità, lussi, armi, corruzione. Con la valanga di spese i porti furono intasati e le navi dovevano attendere settimane in rada prima di poter scaricare. Venditori di ogni genere partirono dai Paesi industrializzati verso gli Stati esportatori, che ora avevano il denaro per acquistare. La vendita di armi divenne un grosso business. Per le nazioni industriali l'interruzione delle forniture nel 1973 e il loro elevato grado di dipendenza dal Medio Oriente avevano creato preoccupazioni strategiche in merito alla sicurezza dell'accesso al petrolio. Le vendite di armi, condotte aggressivamente, costituirono uno strumento per rafforzare tale sicurezza e mantenere o acquisire influenza. Quei Paesi erano pronti ad acquistare. Gli avvenimenti del 1973 avevano dimostrato l'instabilità della regione; non solo le rivalità erano radicate e le ambizioni enormi, ma le due superpotenze erano entrate persino in allarme nucleare per il Medio Oriente. Le armi costituivano solo una parte della cornucopia post-1973, che riversava di tutto, da merci di consumo a interi sistemi telefonici. Ormai mantenere una Datsun costava meno che nutrire un cammello. Da un giorno all'altro, la Nissan divenne la prima fornitrice di veicoli dell'Arabia Saudita, in particolare di camioncini. Nel complesso la spesa massiccia dei Paesi esportatori, combinata con l'inflazione galoppante delle loro economie surriscaldale, fece scomparire i surplus finanziari, malgrado le paure iniziali delle banche. Nel 1974. l'OPEC aveva un eccesso di 67 miliardi di dollari nella bilancia dei pagamenti dì merci, servizi ed entrale « invisibili » quali gli utili da investimenti. Nel 1978 era in deficit di 2 miliardi di dollari. Nei Paesi sviluppati dell'Occidente, l'improvviso balzo dei prezzi del petrolio produsse profonde disfunzioni. Da un lato le rendile petrolifere che si riversavano nelle casse dei Paesi esportatori, dall'altra una notevole diminuzione del loro potere di acquisto, costituirono la cosiddetta « tassa OPEC ». L'imposizione di questa « tassa » causò una forte recessione nei Paesi industrializzati. Il prodotto nazionale lordo USA crollò del 6 per cento fra il 1973 e il 1975 e la disoccupazione raddoppiò al 9 per cento. Nel 1974. il PNL giapponese diminuì per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale e gli studenti di Tokyo smisero di cantare « al diavolo il PNL » durante le dimostrazioni e trovarono nuovi valori nel lavoro e nella promessa di un impiego a vita. Contemporaneamente, l'aumento dei prezzi portò altra inflazione in Paesi che già ne soffrivano. Nel 1976. la crescita economica riprese nel mondo industriale, ma l'inflazione era ormai talmente infiltrata nel tessuto occidentale da divenire il problema insolubile dell'era moderna. I Paesi più sfortunati furono quelli del Terzo Mondo, non benedetti dalla presenza del petrolio. (...)" (pag 520-521). LEGGERE in: [Daniel Yergin, Il premio. (Tit.orig.: The Prize) SPERLING & KUPFER EDITORI. MILANO. 1991 pag 684 8°  prologo foto note cronologia tabelle (prezzi e produzione petrolifera) grafici ringraziamenti bibliografia (pag 647-675) indice nomi traduzione di Giorgio ARDUIN; Collana "Saggi"] [Versione digitale su richiesta] [ISC Newsletter N° 75] ISCNS75DIGIT